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Storia di Kaki Boy​

Molto tempo prima che io nascessi, la mia mamma trascorreva felice i suoi giorni a Nagasaki.Ma nel 1939 scoppiò la Seconda Guerra Mondiale ed anche il Giappone ne fu coinvolto.

Poi, il 9 agosto 1945, alle 11 e 2 minuti primi, una bomba atomica fu sganciata su Nagasaki.

Con questa esplosione decine di migliaia di persone furono spazzate via, morendo con incredibili sofferenze dovute a scottature, al calore e alla sete. Ovviamente morirono anche molti animali e molte piante. La bella Nagasaki fu completamente distrutta.
Nonostante la mia mamma abitasse molto vicino al centro dell’esplosione, in qualche modo riuscì a sopravvivere. Però, il calore dell’esplosione le provocò delle tremende scottature su metà del suo arbusto, tanto che non era più in grado di far nascere alcun piccolo (frutto).

Nonostante la mia mamma abitasse molto vicino al centro dell’esplosione, in qualche modo riuscì a sopravvivere. Però, il calore dell’esplosione le provocò delle tremende scottature su metà del suo arbusto, tanto che non era più in grado di far nascere alcun piccolo (frutto).

Il 15 Agosto 1945 la guerra finì. Ma anche se la mamma riuscì a malapena a sopravvivere, diventava sempre più debole e malandata.

Da allora trascorse circa mezzo secolo. Un bel giorno la mamma incontrò il Dott. Ebinuma, botanico.

Sembra che il Dott. Ebinuma, vedendo le bruciature della mamma, ne fu profondamente colpito.

Sembra anche che, profondamente impressionato dal fatto che le scottature fossero state causate dalla bomba atomica, decise di curare e di riportare in salute quel debole albero di kaki e di mostrarlo a tutti.

Il motivo per cui decise di fare ciò risiedeva nella sua forte convinzione che, attraverso il corpo della mia mamma, avrebbe potuto divulgare al maggior numero di persone possibile le brutture della bomba atomica e della guerra e l’importanza di mantenere la pace.

Il Dott. Ebinuma curò con amore la mamma e le fece fare dei frutti che poi seccò (Hoshigaki). Da questi ne estrasse i semi e li piantò in un campo: finalmente, nell’ottobre del 1994, spuntò il primo germoglio.

Proprio così! Quel piccolo germoglio sono io! Sono divenuto la seconda generazione del kaki bombardato!

Da allora la mamma, rimessasi in salute grazie alle cure del Dottor Ebinuma, ogni anno fu in grado di produrre molti frutti. E per questo motivo nacquero molti miei fratelli.

Il Dott. Ebinuma iniziò anche ad affidare i miei fratelli a i bambini che venivano a Nagasaki in gita scolastica, con l’intenzione di trasmettere loro il significato di guerra e di pace rappresentato da queste pianticelle appartenenti alla seconda generazione dalla bomba.

Un giorno, l’artista contemporaneo Tatsuo Miyajima venne a Nagasaki per partecipare ad una mostra. Miyajima era una persona che seriamente rifletteva sulla bomba atomica e sulla pace e su come trasmettere ciò ai bambini che avrebbero costruito il futuro.

Nel corso delle sue ricerche sulla bomba atomica venne a sapere della mia storia e venne a trovarmi. Miyajima dice che quando mi ha visto ha sentito in modo incredibile la forza dell’istinto alla vita. Poi ha esclamato: “ Veramente magnifico!

Miyajima decise di presentarmi al pubblico durante un’esposizione che avrebbe avuto luogo a Tokyo. Pensava anche di trovare, sempre a Tokyo, eventuali genitori adottivi che si occupassero dei miei fratelli e di creare un evento per celebrare i dieci anni dall’inizio delle piantumazioni dei germogli.

Sembra fosse sicuro che avrebbe prodotto un capolavoro d’arte atto a celebrare “la bellezza della vita”.

E fu così che io, accompagnato dal Dott. Ebinuma, in aereo giunsi a Tokyo.

Fui esposto per un po’ di mesi nella vetrina di un museo al centro della grande metropoli e molta gente venne a vedermi. Sono state pubblicate alcune mie foto e si è parlato della storia della mia mamma sui giornali ed in molti hanno inoltrato la loro domanda per poter adottare i miei fratelli.

All’inizio il sig. Miyajima pensava di poter raccogliere in una volta sola coloro che si erano candidati alle adozioni. Però, in seguito alle continue richieste da parte di coloro che volevano prendersi cura dei germogli, decise di creare un project team che si occupasse di seguire le continue richieste. E fu così che nel gennaio del 1996 fu creato “Revive Time, Kaki tree project” (1), composto da un esiguo numero di membri.

La struttura di “Revive Time, kaki tree project” è semplice. Consiste nel cercare tra i bambini di tutto il mondo genitori adottivi per i miei fratelli, ovverosia per la seconda generazione del kaki bombardato. Per attuare ciò c’è bisogno di due elementi: è necessario individuare un luogo di ampia visibilità per la piantumazione, per far si che molta gente possa vedere l’albero di kaki crescere. Secondo, per far rimanere impresso nella memoria di chi assiste la piantumazione ed il suo significato è necessario creare, insieme ai bambini del luogo, un evento artistico.

I primi a diventare genitori adottivi di un albero di kaki di seconda generazione furono nel 1996 i bimbi della scuola elementare Ryuhoku del distretto di Daito(ku), a Tokyo.

I bimbi di terza ed i loro professori hanno fatto pervenire la loro richiesta di adozione.

Il 5 marzo 1996 il Dott. Ebinuma, accompagnando due miei fratelli, partendo da Nagasaki, si è recato alla Scuola Elementare Ryuhoku e tutti gli allievi hanno partecipato con grande trasporto alla cerimonia di piantumazione. Hanno chiamato i miei fratelli “YUME KAKI CYAN” e “KAKI KAKI KUN”. Il preside ha scritto personalmente su un bel cartellone “Kaki di seconda generazione dalla bomba atomica”. Anche dopo la piantumazione i bambini della scuola hanno seguito con attenzione la crescita dei due alberelli, dando loro dell’acqua, strappando le erbacce intorno ad essi ecc..

Il 1999 è stato per noi l’anno della svolta. Infatti in quell’anno il Sig. Miyajima con “Revive time, Kaki tree project” è stato eletto a rappresentare il Giappone alla mostra internazionale d’arte La Biennale, a Venezia.

Uno dopo l’altro, gli insegnanti delle scuole elementari di Venezia hanno accompagnato i loro studenti a visitare il padiglione giapponese. In meno che non si dica i bambini hanno tappezzato i muri del padiglione con delle cartoline contenenti i loro messaggi e più di 200 persone hanno fatto domanda di adozione per gli alberi di kaki.

Il risultato di tutto ciò è stato che in pochi anni sono state fatte piantumazioni in circa venti paesi, tra cui, oltre che l’Italia, anche la Slovenia, l’Irlanda, gli Stati Uniti, la Corea, l’Olanda ecc., e in seguito i miei fratelli sono andati anche in Portogallo, Jugoslavia, Repubblica Ceca, Inghilterra, Germania e Georgia.

Il giorno in cui i miei fratelli vengono piantumati dai loro genitori adottivi, quello è il giorno del loro compleanno. In quel giorno, i bambini promettono che al decimo compleanno del kaki piantumato, si troveranno ancora lì per festeggiare. I bambini che 10 anni prima hanno preso parte alla cerimonia di piantumazione, dopo 10 anni, divenuti adulti esemplari, tornano a visitare il kaki ormai cresciuto. Portano dei disegni, fanno volare palloncini e mangiando torte e biscotti tutti insieme parlano del tempo passato. Abbiamo chiamato questo evento “The Harvest of Kaki”.